VOGLIO VEDERE PIU' FANTASMI E MENO PERSONE (FALSE)

Stefano Zulian


Sono sempre stato un illuso su certi aspetti della vita e sulle persone, ho sempre pensato che se ami verrai amato, se fai del bene ricevi del bene in cambio, se dedichi la tua vita ad una persona, quella persona si prenderà cura di te, se qualcuno ti dice che la sua vita è meravigliosa e che non potrebbe andare meglio sta dicendo la verità, se uno è amico lo è nel bene e nel male, se qualcuno dice di essere o dimostra di essere felice, lo e’.

Tutte congetture mentali di cui sono sempre stato in parte convinto ma, più mi guardo attorno o meglio, più osservo la vita e le persone, più mi rendo conto che esiste una sorta di grande falsità nell’ ostentare il benessere esteriore e ciò che è peggio quello interiore, quando in realtà interiormente in alcuni esseri umani regna un casino indicibile; una confusione di sentimenti, progetti e visioni confusionarie della vita che viene compensata con una finta parvenza di perfetta felicità e serenità all’ esterno.

Conosco persone che vivono in base a ciò che la gente può pensare di loro, questi soggetti hanno lavori normalissimi con stipendi più che dignitosi ma che scialacquano per vacanze, oggetti o per cene in ristoranti che non possono permettersi. Noleggiano una Porsche per il weekend solo per parcheggiarla davanti i locali più “cool” in cui vengono considerati solo per ciò che fingono di possedere, ma in realtà, durante la settimana mangiano pane e cipolla o sono alle prese con mille rateizzazioni di bollette e pagamenti di finanziamenti che faticano a fronteggiare.

Alcuni ostentano il loro benessere, (solo esteriore o materiale), che il più delle volte può esserci, ma dentro alla loro anima c’è una povertà assoluta di sentimenti e di valori;  alcuni che sono belli e “ricchi” fuori e dentro (cosa più unica che rara), persone che pur avendo imperi sotto ai loro piedi e in tasca hanno un umanità ed umiltà disarmante e questa è classe! Altri che alla domanda “come stai?” (domanda che il più' delle volte si porge senza neanche volerlo sapere), rispondono “va molto bene, ho molti progetti in ballo e la mia va a gonfie vele”, quando in realtà mentono a noi ma ciò che è più grave a se tessi. Altre persone che non si lamentano mai, ma in realtà di motivi per farlo ce ne sarebbero a palate, ecco, io queste persone le ammiro perché riescono a vedere il bicchiere mezzo pieno e non rompono le palle alla gente riversando, avendone tutto il diritto, su chi li circonda, i loro problemi (alle volte gravi e seri).

Ci sono uomini e donne che nonostante la loro vita sia piena di pensieri, di conti da pagare, di malessere psicofisico riescono ad avere il sorriso, ad avere sempre una parola di conforto per chi ha dei pensieri o problemi più sciocchi rispetto ai loro. Queste sono le persone che vorrei avere vicino (per fortuna ce ne sono) sono come dei fantasmi, trasparenti, riesci a vederci attraverso, riesci a percepire la loro anima, sono schiette e sincere, dicono le cose come stanno e se devono darti un consiglio lo fanno perché sentito e non solo per farti chiudere la bocca.

Ecco, voglio vedere e conoscere più fantasmi e meno persone (false) che non hanno coraggio (come se si trattasse di tale e non di forza) di fare vedere le proprie debolezze, di condividere e parlare delle proprie sconfitte magari con il sorriso e non persone che innalzano muri invalicabili per non fare percepire la propria fragilità al mondo.

Lo dico con cognizione di causa, forse ogni tanto parlare delle proprie paure e insicurezze ci fa sembrare meno inavvicinabili e “arrivati” di quanto in realtà facciamo credere a chi ci circonda.

Quante volte mi sono sentito dire: “Sai Stefano, prima di conoscerti e parlare un po’ con te pensavo fossi una persona molto superficiale, troppo attento al tuo apparire, dai l’ idea di essere uno stronzo e snob. Ma poi mi sono dovuto/a ricredere…” e prontamente come sempre rispondo: “sai… io do questa idea perché fondamentalmente non sono un ragazzo che da subito confidenza, se non conosco una persona preferisco prima inquadrare chi ho di fronte e dopo capisco fino a che punto potermi aprire, questo non vuol dire essere stronzi, ma magari, avere un educazione, essere riservati e non invadenti; poi se do un' idea diversa è vero, ma forse è una maschera che mi metto (mi piace di più il termine indosso, cosi' rimango fashion) per non essere dilaniato da ciò che potenzialmente potrebbe ferirmi”.

 Forse devo imparare anche io ad essere un po’ fantasma.