Ebbene si, le cambiali esistono ancora… nella mia beata ignoranza in materia, ho sempre associato questi poco simpatici pezzi di carta, come una cosa da cui stare lontano, pezzi di carta che si utilizzano, nel caso del debitore, solo se hai dei problemi economici e di mancanza di liquidità molto seri. Forse ho sempre associato questo metodo di pagamento ad un vecchio film con Totò, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, La Cambiale, appunto. Capisco anche che, la crisi di liquidità che ha colpito diverse imprese italiane, ha riportato in auge l’ uso di queste promesse un po’ svolazzanti, come “farfalle”, di pagamenti prolungati nel tempo. Uno strumento che sembrava ormai dimenticato, ma che consente di posticipare i pagamenti dando un po’ di ossigeno a chi le emette.
Il mio caso è esilarante, (tento di prenderla in modo positivo, anche se di positivo c’è ben poco), un mio “caro” cliente avrebbe dovuto pagarmi per una fattura emessa i primi di dicembre e fin qui nulla di sconvolgente, ma nonostante la fattura sia stata emessa e spedita tramite e-mail e posta raccomandata, non ho notizie da parte del debitore, né tanto meno, da parte del mio cellulare, che mi avvisa con un simpatico massaggino ogni movimento di entrata e odioso, su ogni movimento di uscita di denaro dal mio conto corrente.
Lascio passare qualche giorno, anche se nella fattura era specificata la modalità di pagamento da effettuare (tramite bonifico bancario) e soprattutto la postilla “PAGAMENTO A VISTA FATTURA”.
Passata una decina di giorni, inizio a smanettare sul mio Iphone cercando di mantenere la calma nel chiedere notizie riguardo il pagamento; primo messaggio in WhatsApp non viene letto, passano due giorni, altro messaggio, non viene letto; provo a mandare un sms… morte assoluta.
Chiamo la mattina successiva… nessuna risposta, richiamo il pomeriggio idem … parlando da solo, (lo faccio spesso e volentieri), inizio ad inveire contro l’assoluta mancanza di professionalità del soggetto, maledendo il giorno in cui LUI mi ha contattato per collaborare.
Arriva il 23 dicembre, ennesima chiamata…risponde: “Ciao tesoro! (e qui già mi fa incazzare), “scusami se sono un po’ latitante ma è successo un casino! Mi hanno bloccato tutti i conti per degli F24 non pagati”. Mi risulta strano che blocchino il conto corrente per un motivo simile, evidentemente ha combinato qualche casino e forse il reale motivo non è questo penso tra me, Myself & I. Replico con serafica calma, cosa che non fa parte di me specie se mi sento preso in giro: “Guarda… ognuno può avere dei problemi ma è quindici giorni che tento di contattarti ma non ho avuto riscontro, non potevi degnarti di spiegarmi la situazione un po’ prima? Magari evitavo di innervosirmi e ci saremmo messi daccordo”. La sua replica: “si hai ragione amo, (e di nuovo!!! Ma tutta sta confidenza?!), ma mi vergognavo (qui si capisce lo spessore della persona) a chiamarti per spiegarti la situazione…ma domani ti faccio il bonifico ”, chiudo la telefonata su tutte le furie ma ringraziandolo (sono pur sempre un signore) e chiedendo la cortesia di avvisarmi per eventuali altri problemi.
Il bonifico arriva, passano le feste natalizie… il rapporto lavorativo continua ma con delle precise regole che con l’ anno nuovo ho dovuto fissare a priori.
Le cose riguardo i pagamenti, sarebbero dovute cambiare, (cosa che non è avvenuta... povero illuso io), mi riattacco al telefono ovviamente non c’è risposta a chiamate e a messaggi (strano); la sera mi chiama con il solito tono da strafottente isterico e mi chiede se possiamo incontrarci, mi vuole pagare con una cambiale!
Totalmente esasperato accetto l’ incontro per il giorno dopo. Per farla breve…dopo grandi saluti, baci di giuda e leccaculismi vari (tutto da parte sua), compila la cambiale davanti ai miei occhi, mentre mi spiega che ultimamente sta pagando sempre con queste (trappole) e nessuno ha mai avuto niente da ridire. Io non parlo e gli sorrido con un aria di compassione pensando “ma come sei messo?”. Controllo che la cifra che mi deve sia esatta, che la firma e i timbri ci siano e gli chiedo come devo comportarmi in banca, non ho mai ricevuto una cambiale per un pagamento e sarà la prima e l’ ultima volta.
Torno a Padova e vado in banca a presentare il titolo di credito, con uno sguardo impassibile la cassiera mi guarda e dice che ci vogliono almeno 40 giorni per incassare, sgrano gli occhi e dico: “va bene… procediamo perché non voglio più saperne di questa cosa”.
Questo il venerdì, il lunedì mi chiama la responsabile della sezione small business, Federica, comunicandomi che nella cambiale non era presente la marca da bollo (corrispondente al 12 per mille del valore) esordisco dicendo: “quindi come si fa adesso? Se nella cambiale c’è la data del 25, oggi è il 28 non posso mettere una marca da bollo con data diversa?!”(sperando in una risposta affermativa), Federica mi conferma che non è possibile e che la cambiale ha il valore di carta straccia… per non dire altro, un genio anche la cassiera che il venerdì non mi ha avvisato subito di questa “piccola” disattenzione.
Chiamo il cliente e mi risponde: “ciao tesoro! Dimmi pure se e’ una cosa veloce perché mi sto facendo un tatuaggio!”, tu esordisci così, mi devi soldi e i soldi, (magari i miei), li usi per un tatuaggio?! Bisogna essere lobotomizzati a dire così, fai tanto il creativo… ma inventati un' altra cosa…! Mantengo la calma: “sai in banca mi hanno detto che non c’è la marca da bollo sulla cambiale, potevi avere il buon gusto di avvisarmi che serviva, ti avevo detto che ero completamente ignorante in materia”; (conoscendomi, come faccio sempre quando non ci vedo chiaro, potevo informarmi sul da farsi seduta stante), con la sua strafottenza, tipica di un omuncolo doc mi risponde: “ehm, non sapevo neanche io servisse, scusa”. Lo sapevi eccome, ma sei riuscito per l’ ennesima volta a prenderti più tempo per racimolare quei pidocchiosi soldi.
I due secondi e mezzo nella mia mente nasce la domanda che non gli pongo (anche perché sarei potuto essere molto offensivo): “ma scusami, hai detto che ti trovi bene a pagare con le cambiali e non sai come usarle… e come rifilarle a chi ha lavorato per te testa di c... ?!”
Bene la cambiale è nulla cosa facciamo?... “ ti faccio un bonifico domani…”, riaggancio il telefono dopo avergli detto con voce quasi minacciosa: “ti conviene, altrimenti ho un fratello e una cognata avvocati… vedi tu!”. Mi hanno sempre dato fastidio le sentenza da ignoranti tipo "Lei non sa chi sono io", ma al momento mi è uscita con una con una naturalezza cristallina.
Come minimo il bonifico non è partito e non arriverà perché per l’ ennesima volta il grande “fenomeno” avrà sbagliato l’ IBAN, sarà successa una calamità o un attacco terroristico nel paesino di quattro anime in cui ha lo studio.