Quando ho conosciuto Ribana, pochi giorni prima di un evento milanese, in cui sarebbero state presenti alcune delle sue opere, si sono accavallate dentro di me una serie ben definita di emozioni.
Spesso mi capita di conoscere alcune persone e percepire immediatamente come sono realmente o quantomeno, capire una piccola parte della loro anima.
Con questa meravigliosa artista è stato cosi; al di là della sua bellezza fisica che oggettivamente, lascia senza fiato, ciò che mi ha colpito al nostro primo incontro è stato presagire come una donna così bella e di classe, potesse nascondere dentro di sé una timidezza e una delicatezza d’animo così forti; ma c’era qualcos’altro che non riuscivo a percepire, qualcosa di più forte ed energico.
Questa energia si è palesata quando ho visto per la prima volta i suoi lavori, in quel momento ho capito che tutta la grinta, il carattere, la forza e la sua vera personalità, che fatica a mostrare, sono riversati nei suoi quadri e nel loro significato intrinseco.
La pittura di Ribana Szutor ad un primo sguardo può suscitare delle sensazioni superficiali, come malinconia e disillusione, ma osservando non solo con gli occhi, accantonando la prima impressione che si ha dell’immagine ed interpretandola con l’anima, si apre un mondo di sentimenti, sensazioni ed emozioni come la forza, determinazione, energia, un erotismo ed una sensualità velati, che a primo sguardo possono sembrare totalmente caotici ma, dopo alcuni istanti di riflessione, acquistano un ordine quasi improvviso.
I suoi quadri, sembrano tutte immagini diverse, figure trasfigurate, sagome di corpi umanoidi, evanescenti come degli spiriti (forse sarebbe meglio dire anime), un’espressività dei volti quasi inesistente, l’uso di colori forti e nella maggior parte dei casi non proprio allegri, una tecnica pittorica mista data dalla delicatezza dell’uso della pittura ad olio, dalla forza e materialità dell’ acrilico e dalla luce della resina, rendono queste opere un giusto compromesso tra il mondo visibile e l’invisibile.
Come dice la volpe di Antoine de Saint Exupèry ne “Il piccolo principe” - “non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.
Solitamente, ciò che è troppo estremo, dalla politica, all’arte, dalla musica, all’ ostentazione della propria sessualità, non mi piace, ma in questo caso l’estremo che amo, sta proprio in una contrapposizione di ciò che si vede e ciò che si percepisce; più o meno come succede tante volte alle persone che mi conoscono per la prima volta… ciò che vedono è totalmente diverso da ciò che riescono (se lo permetto) a percepire.
La particolarità di Ribana sta proprio in questo, dare un idea di sé che discosta completamente dal suo vero essere e cioè quello di una donna sensibile ma allo stesso forte, dotata di una sofisticata femminilità ma che nel profondo, nasconde un anima maschile da guerriero, un’energia ed una “rabbia” che riescono ad uscire solo attraverso la pittura, attraverso pennellate decise e aggressive che non si sottomettono ai dettami della moda od alle regole codificate dell’arte.
L’arte di Ribana si discosta completamente dai classici canoni estetici che comunemente si attribuiscono a delle opere d’arte, è questo il suo bello, per apprezzarla a pieno gli occhi bisogna chiuderli e fare passare l’immagine memorizzata, tra il cervello ed il cuore dando totalmente una libera interpretazione delle sensazioni che quel determinato pezzo ci trasmette.
L’eco delle opere di Ribana, solo per chi ha la sensibilità di capirlo, si trasmette dal corpo all’anima, passando dagli occhi ed arrivando al cuore.
Special Thanks: Ribana Szutor