Spesso si dice che, quando tutto sembra andare per il verso storto, l’unica cosa che va sempre per il verso giusto è la famiglia.
Esistono milioni di tipi di famiglia, come esistono milioni di persone, ma per ognuno di noi quando abbiamo bisogno di intimità, cure, affetto e tranquillità, la cosa che viene in mente è subito la famiglia.
Una fortuna grandissima che purtroppo non tutti hanno, per i motivi più diversi; non tutte le famiglie si fondono sul cosiddetto legame di sangue, la famiglia può essere rappresentata dal proprio compagno/a o dagli amici, trovando in essi l’appoggio, la comprensione e l’amore che la famiglia biologica ha negato in origine.
Indipendentemente da quale sia il concetto che abbiamo di famiglia, vederla crescere ed allargarsi è una delle cose più emozionanti e stimolanti della vita.
Questo momento è arrivato per me, quando il giorno del mio compleanno, mio fratello, più grande, con le lacrime agli occhi, il suo sorriso enigmatico tra il “sono emozionantissimo ma faccio il pezzo di marmo”, ed il suo solito modo di fare da uomo tutto d’un pezzo, che non fa uscire un emozione neanche sotto tortura, mi ha comunicato che da li a nove mesi, sarei diventato zio.
E’ stato uno shock, il più bel regalo di compleanno, non sapevo se ridere o piangere, mi sono emozionato come poche volte mi è capitato, anzi mi emoziono spesso e volentieri, ma quella volta è stata un emozione mai provata, un misto tra gioia, imbarazzo, tenerezza, responsabilità, quindi ho optato per entrambe le opzioni, ho pianto ridendo.
Quel momento è stato intensissimo, i miei genitori che piangevano, (anche se il “segreto” lo conoscevano già, hanno saputo essere degli attori da premio Oscar, nel tentativo di tenermi nascosta quella notizia che avrebbe cambiato per sempre il rapporto tra me e mio fratello), si sono emozionati forse di più, nel vedere che io e Marco, instintivamente, ci siamo abbracciati, un abbraccio spontaneo, che è nato dal cuore, un abbraccio che ha fatto crollare in pochi secondi tutti gli strati di rancore e rivalità accumulati in 25 anni di rapporti burrascosi.
Purtroppo, non siamo mai stati molto vicini come fratelli o meglio io avrei voluto con tutto il cuore, avere il fratello maggiore che mi difendesse dai bulli a scuola, l’amico a cui confidare i segreti, una spalla su cui poter contare, ma c’è sempre stata una sorta di invidia e voglia di prevaricare la mia personalità con la sua. Tutto ciò che facevo era sbagliato, la musica che ascoltavo, i vestiti che compravo, gli amici che vedevo; ciò ha portato ad avere un rapporto molto superficiale basato sullo scherzo e la derisione reciproci, che qualche volta, è sfociata in violenza verbale e fisica… ci siamo menati molto pesantemente più di una volta.
Insomma, da li il rapporto ha iniziato a cambiare, ho iniziato a vedere da parte sua più voglia di complicità, una sorta di “scusami per il male che ti ho fatto”, una ricerca di amicizia con il suo “fratellino” (..fratellino un cavolo sono più alto di lui di mezzo metro), che aveva sempre considerato un viziato, troppo sognatore e attento solo all’apparenza (anche questa cosa ha rovinato il rapporto, non ha mai aperto gli occhi per vedere come sono realmente). A dire la verità il rapporto tra me e lui aveva già iniziato a migliorare da quando sono stato il suo testimone di nozze, ma con la notizia dell’arrivo di Martina (la mia ranocchia), tutto è andato a migliorare sempre di più.
Spesso il ruolo degli zii nella vita dei bambini è sottovalutato, ma in realtà tra zii e nipoti si stabilisce un legame speciale, una complicità e una sincerità che forse, in qualche caso, con i genitori è difficile stabilire.
Appena ho preso tra le mie braccia la piccola polpetta, sono stato travolto da una miriade di emozioni, ho sentito che tutta la forza e l’amore della mia famiglia si era concentrata in quell’ esserino minuscolo che avevo paura di rompere facendolo cadere, visto e considerato il delirium tremens che mi prende quando sono realmente emozionato.
Martina era perfetta, mi stava in una mano, aveva un profumo indescrivibile, continuava a dormire, appena ha aperto i suoi occhioni ho subito voluto fare l’imprinting con lei guardandola intensamente (anche se lei non mi vedeva) e parlandole in modo rassicurante, in modo da stabilire fin da subito un legame che potesse durare tutta la vita.
Mi ricordo perfettamente che continuavo a ripetere: "Ciao amore mio, ti proteggerò sempre, ci sarò in ogni momento, e farò tutto il possibile perché tu possa crescere serena, voglio essere il tuo eroe”, tutto questo piangendo, ovviamente.
Piano piano, mi sono assunto maggiori responsabilità e ho iniziato a prendermi cura di lei sempre più spesso. Sono diventato un esperto nell’arte della protezione (cosa che fino ad allora ho sempre ricercato io nelle persone), nel dare amore incondizionato, nel cambio di pannolini dall’odore cancerogeno, nella preparazione del biberon con annesso allattamento. Sono diventato un maestro nel capire che, con i neonati avere ansia per tutto non serve a niente, anzi più ansia si ha più la si trasmette, quindi più di una volta ho tranquillizzato gli animi di cognata e fratello (io che di natura sono isterico), quando per un colpo di tosse o uno starnuto erano pronti ad andare in pronto soccorso.
Quando ti rendi conto della responsabilità che comporta prendersi cura di una creaturina, capisci di più i genitori e senti subito una maggiore empatia per ciò che sta vivendo mio fratello e quella santa di cognata che ho (per sopportarlo bisogna essere tali).
Il tempo che dedico a mia nipote è un tempo sano, un tempo in cui dimentico tutti i problemi e i pensieri della settimana, mi basta vedere un suo sorriso e tutto il resto non esiste più, giocare con lei e vedere come si stupisce nello scoprire il mondo attraverso un gridolino o una smorfia sul suo faccino rotondo. In più, regalo un po’ di pace ai poveri neo-genitori, che con qualche ora di leggerezza riescono a ritagliarsi qualche momento di intimità e di svago.
Essere zio è una situazione molto comoda, ci si può godere tutti i vantaggi di avere una nipote senza però avere la responsabilità della sua educazione, anche se appena la mia piccola sarà più grande potrò insegnarle molte cose anche io, anche attraverso il diario del tempo che sto “costruendo” per lei.
Un diario in cui metto tutte le sue fotografie, in cui scrivo cosa abbiamo fatto nei momenti che abbiamo passato assieme, le sue piccole scoperte e i suoi importanti traguardi; ad esempio in questo periodo stiamo imparando a gattonare.
La rovescio sulla schiena, modello tartaruga e lei per arrivare ai suoi giochini “incazzata” per il dispetto, si gira buffamente in posizione prona, fa perno sulle braccia cicciottelle e inizia i primi tentativi, di camminata a 4 zampe, cosa che prontamente io fotografo e filmo.
Anche se può sembrare strano, (ha solo 8 mesi) io e Martina ci capiamo già, ogni volta che mi vede arrivare i suoi occhioni pieni di lacrime che regolarmente asciugo a suon di baci, cambiano forma, brillano e il suo sorriso (per ora solo gengive) si spalanca come per dire: “Finalmente sei arrivato! cosa mi insegni oggi?” Quando la prendo in braccio, con le sue manine, mi prende sempre il naso e mi sorride come per dire: “Hai visto zio che ti faccio gli scherzi?”. Questo è AMORE PURO! Ora so cos’è.
Una nipote è il più bel regalo che potesse farmi Marco; non vedo l’ora di essere per lei un punto di riferimento emotivo, un esempio, un amico, un complice e un forziere in cui custodire e a cui raccontare tutti i suoi segreti e le sue piccole o grandi preoccupazioni. Per ora la sto viziando parecchio, a livello emotivo in primis, ma anche, (grazie alla complicità di mia cognata) con vestitini, scarpine, e completini vari di Gucci, Burberry e Ralph Lauren… si, è vero io e mio cognata sbagliamo a viziarla spendendo un patrimonio per comprarle cose che tra pochi mesi non metterà più ma il bello di noi è che siamo così, perché adoriamo il lusso e qualche peccatuccio di vanità lo dobbiamo trasmettere. Che asini!
Ciò che in questi mesi ho capito, è che solo uno zio può dare affetto come un genitore, mantenere i segreti come un amico, giocare come un fratello e coccolare come un nonno.
Camicia: Gucci /Maglione: Zara
Tutina: Dior