L'ANIMALE DA PALESTRA

QUESTO E' UN POST IRONICO, ALTAMENTE SCONSIGLIATO ALLE PERSONE DEFICITARIE DI TALE CARATTERISTICA.

Saranno 15 anni che frequento palestre ma, a scadenza fissa, dopo due o tre anni passati ad allenarmi nella solita, l'abbandono per trovarne una di nuova; i motivi sono i più disparati, il principale si può riassumere in una sola parola: “Noia”.

Dopo qualche anno di frequentazione subentra il mio peggiore incubo; anche cambiando orari e giorni, vedo sempre le stesse persone, le stesse facce, gli stessi personaggi, lo stesso ambiente e sento i soliti discorsi, quindi si cambia.

Sono sempre stato così, incostante nel frequentare gli stessi luoghi per troppo tempo, ho sempre un incessante bisogno di novità.

Poi, diciamola tutta, in ogni palestra ci sono dei richiami a quelle precedenti, il filo conduttore è quello, ma almeno si conoscono persone e sopratutto, personaggi nuovi.

In questo post mi vorrei cimentare nel redigere una lista degli “animali da palestra” che si incontrano in uno dei luoghi dove il genere umano dà il meglio (o il peggio) di sé.

IL TUTTOLOGO ESIBIZIONISTA

Iniziamo dallo spogliatoio, il luogo più sporco della palestra, non importa quante volte venga pulito, per me è un ricettacolo di qualunque tipo di sporcizia e quindi, per forza di cose, lo spazio vitale del "tuttologo esibizionista". Un personaggio viscido sulla mezza età, che pur non vantando un fisico degno di nota, si esibisce in discorsi filosofici sulla vita, la cronaca ed il gossip, ma, rigorosamente nudo, come mamma l’ha fatto, addirittura senza ciabatte (cosa inconcepibile per me), spiattella a pochi centimetri da te le sue “grazie” (il più delle volte, delle pelli di Daino utili solo per asciugare l’automobile dopo il lavaggio), magari mentre ti stai allacciando le scarpe (quindi, un' altezza poco raccomandabile). Il "tuttologo esibizionista" predilige le postazioni in prossimità degli specchi in modo da poter ammirare la decadenza del suo fisico non appena termina il suo vaniloquio. Questo curioso comportamento continua poi all'interno delle sale del centro sportivo, ma in questo caso, prende il sopravvento il "tuttologo" e non l'esibizionista, grazie al cielo.


Esibizionista

IL GORILLA DALLE GAMBE DI MERLO

In ogni palestra è presente, grosso e possente, è iscritto in palestra da prima della pubertà, conosce ogni singolo muscolo del corpo umano e padroneggia termini medici e di anatomia come se fosse un luminare della medicina sportiva.

Tutta la sua vita ruota attorno alla pesistica, alla dieta, al riposo e alla tempistica di allenamento.

Questa categoria mi ha sempre fatto molto ridere perché mi sono sempre domandato come sia possibile arrivare a certi livelli di “(s)forma fisica” senza qualche aiutino. Ma a sentire loro, è tutta natura. La maggior parte ti dicono che non prendono niente, che il loro fisico scultoreo, è solo frutto di tanto lavoro e fatica; ma se non prendono niente perché pre e post allenamento li vedi trangugiare beveroni di proteine (in determinati periodi, li bevo anche io) e pastiglie di ogni genere che al momento dell' uscita dalla palestra, le senti shakerare dentro la borsa neanche fossero delle Maracas?

Inoltre si nota dalla pelle, la pelle di chi prende schifezze per gonfiare i muscoli non è mai bella ed uniforme, in più, quando sudano, emanano scorie radioattive (ci sono molte persone a cui non piace l’igiene, ma mi è stato spiegato che, in alcuni casi, è anche per il tipo di sostanze assunte). Per non parlare delle vene in bella vista, della circonferenza delle braccia da palo dell’alta tensione (che se solo provano a toccarsi le cosce con le mani diventa un impresa impossibile) e dal collo inesistente. Il più delle volte c’è una sproporzione tra la parte superiore e la parte inferiore: sopra un colosso deforme e sotto un bel paio di gambe muscolose ma normalissime; oppure, in alcuni casi, secche come le zampette dei merli. Se non si fosse capito, trovo grottesca la forma fisica che esibisce questa categoria di “atleti”. Sia nell’uomo che nella donna, preferisco l’armonia e non la goffaggine data da un anatomia sgraziata.



Gambe da Merlo

IL POWER LIFTER

Colui che solleva, o per dirla tutta, tenta di sollevare carichi indicibili, con il solo scopo di provare a sé stesso e agli altri, di poter sollevare un elefante pur avendo una massa muscolare più che normale.

E’ il re dei movimenti parziali, facendoci caso esegue lo Squat abbassandosi pochi centimetri per poi tornare in posizione eretta; sulla panca allena i pettorali con carichi di peso ingestibili, portando il bilanciere a qualche centimetro dai blocchi e nemmeno avvicinandolo al petto per pochi secondi, per poi riposizionarlo al punto di partenza. In questo caso anche l’istruttore più bravo getta la spugna nel tentativo di fare modificare la tecnica di allenamento del "power lifter". Il povero istruttore tenta di consigliare di allenarsi con un minor peso e ad eseguire movimenti completi con la giusta tempistica di recupero tra una serie e l’altra, ma niente da fare il power lifter fa di testa sua a costo di diventare paonazzo in volto o farsi uscire un ernia.



L’ IMPERATRICE DEL FITNESS

Divina, truccata perfettamente, vestita in modo impeccabile con abbinamento di colori e nuance che richiamano il make up in modo eccellente, dotata dalla genetica (con qualche aiutino in più) di un fisico mozzafiato; chiede a chiunque (sopratutto uomini) quante serie mancano per la fine dell’esercizio sperando che le lascino il posto sulla Leg press e, a missione compiuta, accomodandosi, chiede immancabilmente al "fortunato" di spiegarle l’esercizio migliore perché: “Sai sono sempre a cena fuori…e non posso ingrassare”.

Lei che non può farsi spiegare gli esercizi dagli istruttori, no, deve chiedere istruzioni al figo presente per vederlo sbavare ad ogni movimento del suo real fondoschiena. Ovviamente di solito non è oggettivamente bella, ma con il suo modo civettuolo (per non dire altro), riesce nel suo intento.

L’ imperatrice del fitness non suda! è sempre perfetta anche dopo una sessione di Fit Boxe



I FANCAZZISTI

Una folta schiera che frequenta la palestra per parlare, perdono ore a parlare, fanno mezzo esercizio e ricominciano a parlare; dell’allenamento non pare fregagliene molto e neanche di quello altrui, dal momento che vengono a salutarti e continuano a parlare del nulla nonostante tu sia lì con tanto di auricolari e musica sparata, con 20 kg per mano a tentare di mantenere quel poco di forma pettorale che hai conquistato. Il massimo viene raggiunto quando dopo venti minuti di chiacchiere al vento e al mio ennesimo cenno di rimettermi gli auricolari esclamano: ”forse è meglio che cominci a fare qualcosa”…. Ma va’? Se vedi che mi sto allenando e ti rispondo a monosillabi evidentemente non sono in vena di parlare...



L’ ASCETICO 

Il personaggio che va in palestra per fare Stretching, si posiziona sul tappetino, nel posto più calmo, in disparte e sta lì, medita, si contorce, fissa il vuoto in posizioni Yoga. Dopo una buona mezzora ti giri e lo vedi sempre lì in un altra posizione, ma statico e pacifico.

Io, se vado in palestra, lo faccio per sfogarmi, immergendomi nei miei pensieri, fare fatica alzando qualche peso e sudare sull’ Ellittca, non sono adatto a tecniche di rilassamento muscolare, stretching o Yoga (anche se non mi farebbero male).



IL BRUTTO ANATROCCOLO

 Il classico tipo che si iscrive in palestra motivato dalla voglia di migliorarsi. I primi periodi lo vedi sciatto, con un fisico emaciato e con l’aria come per dire: “Io ci provo…ma sono sfigato”. Ma dopo pochi mesi si trasforma, inizia a curarsi di più, a confrontarsi con gli altri, a depilarsi. Lo specchio (prima evitato come fosse il portale degli inferi), diventa il suo migliore amico e inizia ad acquisire più fiducia in sé stesso e, vedendo i primi risultati, si accorge di essere diventato un Cigno.

Ecco, da un estremo all’altro, quello che era il brutto anatroccolo timido ed insicuro è diventato un bel Cigno, ma ha dimenticato il significato della parola umiltà e passa le ore in palestra ad ammirarsi concludendo ben poco…. “Bello guarda che quello che hai conquistato devi mantenerlo allenandoti e non guardandoti allo specchio… !”. Questo è un esempio tangibile di un ragazzo che viene nella mia palestra, prima timido, educato e quasi impaurito… ora un impettito manichino spocchioso.



L’INCOSTANTE

Si sa, per raggiungere i risultati in palestra, come in qualsiasi altra cosa, ci vuole costanza e pazienza, ma alcuni, non ce l’hanno di natura, sono quelli che vedi frequentare assiduamente il tempio del fitness per alcuni mesi, con una determinazione da invidia e poi il nulla, non si fanno più vedere si sono volatilizzati per poi riapparire dopo qualche mese come se nulla fosse, dicendo che per vari impegni non hanno potuto allenarsi.



L’ URLATORE

Altra categoria che mi diverte non tanto a livello visivo ma a livello auditivo. Colui che ad ogni sollevamento pesi, esercizio addominale o semplice stretching si cimenta in urla e gemiti tanto da sembrare in alcuni casi, veri e propri orgasmi. Sembra che la sua natura lo spinga a fare notare la propria presenza alle altre persone presenti, una specie di sonoro segno distintivo per marcare il territorio e dire “Io esisto e sono forte”.

Quando si sollevano pesi importanti, un qualche tipo di suono, un rumoroso sbuffo d’aria o un grugnito, sono effetti acustici assolutamente normali e naturali che, anche psicologicamente, aiutano a sopportare lo sforzo. Il problema si palesa quando si sente urlare qualcuno come se fosse appena stato travolto da un bilanciere da 100 kg. Ecco, le urla disumane no! Quelle che coprono la musica della palestra (il più delle volte agghiacciante), che fanno sussultare per vedere cosa è successo, se qualcuno si è fatto male o ha bisogno di aiuto…. NO PER FAVORE, CONTEGNO! Vorrei buttarmi per terra dal ridere quando si sente l’urlatore, che per alzare un peso corrispondente ad una bottiglia d’acqua di un litro, lancia il suo richiamo di possenza fisica ma, mi limito a fare lo stesso verso cercando qualche sguardo complice nella mia parodia.



IL NARCISO

Gli specchi delle palestre devono essere magici, in tutte le palestre che ho frequentato gli specchi presenti mi facevano più bello, più fisicato e con due gambe grosse e maschili, (ho sempre avuto il complesso delle gambe, ma le ho uguali a mia madre e quindi belle se fossero di una donna) posso fare tutti gli esercizi che voglio ma più di acquisire definizione non si ingrossano. Evidentemente sono troppo osservatore ma, vedo uomini e donne che scrutano compiaciuti la propria immagine riflessa, studiandola da ogni angolazione, spostandosi il top o la t-shirt per controllare gli addominali o girandosi di spalle per assicurarsi che i glutei non siano crollati negli ultimi 5 minuti rispetto all'effetto sortito dall’esercizio precedente; non appena si accorgono di essere osservati iniziano a smanettare sullo smartphone quasi a convincersi di non avere mostrato il loro lato più vanitoso. Non c’è niente di male nel guardarsi allo specchio (mi ci guardo molto anche io e mi ci faccio pure i selfie), ma se per guardarti allo specchio occupi la rastrelliera sulla quale devo appoggiare i manubri un bel : “Si sei bello/a! Ma ti spiace spostarti che devo appoggiare i pesi?!”, io lo dico.



IL VOCALIST BALLERINO

Sono io! Ebbene si, io in palestra parlo poco, sono lì per allenarmi, non per parlare (probabilmente passerò anche lì per uno snob, ma non importa), io in palestra ascolto musica, la mia musica, quella che mi piace e che mi dà il ritmo e la carica giusta per ciò che devo fare. Per il sollevamento pesi ho una playlist motivante ed energica quindi molto “House”, mentre per il lavoro aerobico mi sposto più sul pop commerciale, ma il bello viene nel momento del rilassamento muscolare quando parte Enya e musica new age.

Più di una volta mi sono accorto che ballo... piano... non ballo nel vero senso della parola, ma muovo la testa a ritmo, magari accompagnandomi con una gamba o le mani nel momento di recupero tra una serie e l’altra; ma non è finita qui, come faccio sempre, canticchio anche! Una volta una signora mi si è avvicinata (non avendola vista arrivare, ho fatto un mezzo infarto) e mi ha detto: “sai che e da un po’ di settimane che ti osservo?! Mi metti allegria perché si vede che hai il ritmo dentro e poi da quel poco che ho sentito mentre facevo gli addominali, hai anche una bella voce quando canti". Ecco io questa donna l’amo!

A parte le figure di M… che ogni tanto faccio, la palestra oltre ad essere una valvola di sfogo, per me, è un luogo esilarante.