Siamo tutti alla ricerca di qualcosa, che sia la felicità (anche se credo sia a spot e transitoria), la salute, la ricchezza, della fama o dell'amore.
Non credo ci sia una persona al mondo che abbia tutte queste cose e tutte insieme, siamo sempre affannati a ricercare il piacere, a scovare da qualche parte una o più cose che ci rendano soddisfatti di noi stessi.
Sembra che ci sia una continua ricerca, un qualcosa che non ci permetta di vivere ciò che abbiamo ed essere in pace con ciò che siamo. Io forse ne sono l'esempio lampante.
Vi faccio un esempio, perché ho scelto di avere anche io un blog? Un posto virtuale per fare conoscere al mondo chi è il vero Stefano, quel ragazzo che è sempre stato timido, insicuro e pauroso di mettersi in gioco, ma da questo momento non più, la vita è un soffio e il tempo, che prima davo per scontato, passa, passa e passa velocemente, pure troppo.
Quindi, questa mia casa nel web la considero la mia evoluzione, una sorta di forza che ho trovato per uscire dalla confort zone e rischiare. Ma rischiare cosa? Di non piacere? Di essere uno dei tanti? Forse per la prima opzione il rischio c'è, per la seconda non si pone il problema.
Non ho mai voluto profili social e lasciare tracce di me nella rete, non ero pronto, non mi sentivo forte abbastanza per affrontare tutto il bene e il male che ne sarebbe potuto derivare. Fino a questo punto della mia vita, in cui tutto si sta ribaltando, assume nuove forme e più chiari significati, non ho mai voluto utilizzare social, di qualunque genere essi fossero; Facebook lo consideravo il male assoluto, il mezzo per farsi gli affari degli altri e spiare la vita altrui, Instagram era il social degli esibizionisti, il virtuale in cui mostrare ostentando solo il meglio tralasciando i sentimenti e le emozioni, una pura e semplice vetrina in cui l' immagine è la sola cosa che conta; Twitter, mi è sempre stato sulle palle quell' uccellino blu, lo considero tuttora un semplice e veloce mezzo per divulgare notizie ma non un vero e proprio social.
Ora che sto iniziando ad usarli cum grano salis ho capito che non è tanto il mezzo ad essere il male, ma, come in tutte le cose, l'uso che se ne fa e soprattutto le azioni delle menti più o meno malate che si nascondo dietro ad uno schermo.
Ora il mondo social è diventato il mio quotidiano, ho acquisito sicurezza maggiore in me, ho abbastanza competenze per farne l'uso giusto, quindi che la mia avventura nel mondo virtuale, in cui voglio portare anche molto di reale, abbia inizio.
Il mio primo outfit post in assoluto... dico solo che per fare lo shooting c'erano 40 gradi all'ombra... le foto non sono di una qualità eccellente, ma migliorerò.. e poi sto imparando...
Occhiali: Cartier mod. Santos / Camicia: Miu Miu / Pantaloni: Zara / Slippers: Gio Damiano/ Orologio: Cartier mod. Santos / Cintura: Basile