Nella cultura veneziana la "maschera" è sempre stata usata in moltissime occasioni. Ben presto la maschera divenne simbolo della libertà e della trasgressione a tutte le regole sociali imposte dalla Repubblica Serenissima a Venezia. Divenne così il simbolo della necessità di abbandonarsi al gioco, allo scherzo e all’illusione di indossare i panni di qualcun altro, esprimeva quindi diversi significati: la festa e la trasgressione, la libertà e l’immoralità. Allo scopo di limitare l'inarrestabile decadimento morale dei Veneziani, la Serenissima in varie riprese ha legiferato in materia di Carnevale e ha regolamentato l’uso delle maschere e dei travestimenti. Sin dai primi del '300 cominciarono ad essere sempre più numerose le leggi che promulgavano decreti per fermare il libertinaggio dei veneziani del tempo e per limitare l’uso esagerato delle maschere.
Era proibito indossare la maschera nei periodi che non fossero quelli di carnevale e nei luoghi di culto. Una serie di decreti, limitarono infatti l’uso della maschera ai giorni di Carnevale e alle feste ufficiali prevedendo in caso di trasgressione pene molto pesanti.
Venezia è sempre stata per me (come per milioni di persone) una città affascinante, misteriosa e romantica. Pochi anni fa, in un giorno di inverno, in una delle mie tante gite lavorative nella città, ho avuto l’occasione di conoscere la boutique artigianale di Maschere “Casin dei nobili"
Il nome particolare rievoca in dialetto veneto il modo in cui venivano chiamate le case di appuntamento e dei casino' in cui i nobili veneziani e non solo passavano il loro tempo.
Lo Show-room Casin dei Nobili è formato da tre parti… una boutique, una piccola corte interna all’aperto e un laboratorio dove il “Maestro” Stefano Oliani, trasferitosi a Venezia dalla provincia Mantovana nel 1987, oltre alla professione di scenografo, costumista teatrale (avendo anche collaborato col team del Maestro Silvano Bussotti), riscopre una passione mai perduta creando la sua prima maschera in stile NeoBarocco caratteristica che fa distinguere queste piccole opere d’arte dalle altre realtà di maschere veneziane.
Se il laboratorio è il regno di Stefano la boutique è il quello di Valentina Pala, socia di Stefano che, grazie alla sua disponibilità, savoir faire e amore per il suo lavoro mi ha fatto innamorare di questo posto incantato ed irreale, divenuto in poco tempo un punto di ritrovo di VIP e personaggi dello spettacolo.
La boutique è senza vetrine o per meglio dire, sono piccole e quadrate, si affacciano su un giardino interno in cui è presente il caratteristico laboratorio dove prendono vita le maschere.
Una particolarità di questo showroom è la finestra che affaccia su un tipico rio veneziano e con un piccolo abbaino sul soffitto che fa filtrare laluce dall’alto, sembra che questo luogo sia sospeso tra acqua e cielo.
Entrando, sono stato travolto da un infinità di riflessi, di luci e colori, un atmosfera quasi magica che riporta ai fasti del passato della splendida città sull’acqua.
Un luogo in cui si posso apprezzare le maschere con una base di cartapesta con decorazioni barocche in resina che riproducono l’opulenza dei fregi settecenteschi e arricchite di finiture in foglia oro e argento, impreziosite con piume, perle e tempestate di cristalli che conferiscono alle creazioni uno scintillio unico, inoltre ogni maschera proposta dal negozio viene creata con fantasie e colori sempre diversi in modo da poter proporre sempre pezzi unici e inconfondibili.
Una particolarità di queste creazioni è quella di poter essere realizzate su specifica richiesta o disegno del cliente, il casin dei nobili è un luogo dove l'artigianalità incontra il lusso.
Credits: www.casindeinobili.com
Special Thanks: Stefano Oliani e Valentina Pala
Dorsoduro 2766/b
30123 Venezia