HO GUARDATO LA PAURA E LE HO RISO IN FACCIA

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Guardare le proprie paure, studiarle e alla fine affrontarle e vincerle, non è da tutti.

Mi rendo conto, sempre di più, che siamo pieni di paure e insicurezze che non riusciamo ad affrontare; le lasciamo nascoste negli anfratti più reconditi dei nostri cuori di leone e non le andiamo mai a disturbare, non le studiamo per capire il motivo di tanto terrore.

Le dimentichiamo al buio senza mai avere il coraggio di accendere la luce, tirarle fuori, dargli una bella spolverata e sbarazzarcene; io poi, non parliamone, forse per la pigrizia, per il timore di non sapere interfacciarmi con i demoni interiori, considerare miseramente di non avere più le capacità di un tempo o addirittura ammettere a me stesso di non averne mai avute, sono sempre stato un campione nel procrastinare l’incontro con le situazioni che mi mettono a disagio.


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Ma, negli ultimi anni le cose stanno cambiando, io sto cambiando, ho iniziato ad intraprendere un percorso di auto motivazione, nessun guru che mi insegni come fare, nessun corso da seguire, solo una grande introspezione, ricerca e tentativi di superamento dei miei limiti.

Limiti che ognuno si impone codardamente senza pensare ai traguardi che si possono raggiungere affrontando quelle barriere che esistono solo dentro di noi, nei nostri cervellini bacati e cuori in stato comatoso.

Ora, una alla volta, voglio affrontare tutte le stupide e insulse paure che la vita e le persone hanno costruito in me; sto iniziando dalle paure più tangibili come quella per uno sport che ho sempre amato e (per paura) sono arrivato ad odiare.

Una, dieci, cento, mille paure,  da vincere, partendo dalle più limitanti per poi arrivare a sgrovigliare quelle più leggere e frivole.


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Dopo 10 anni di continue lotte con me stesso e con gli amici per andare oltre il ricordo tremendo della rottura del menisco destro e dei legamenti crociati andati a farsi benedire, ho affrontato il mio demone sciistico.

Le gambe tremavano al ritmo del tamburello impazzito del cuore, nella prima salita in seggiovia ho iniziato a sbiascicare balbettando che sarei sceso di culo piuttosto di affrontare la neve ghiacciata e i possibili capitomboli che sarebbero sopravvenuti.

La paura era lì, si beffava di me, mi fissava con occhi impertinenti e io sfuggivo il suo sguardo nell’ illusione che non vedendola non sarebbe esistita.

Ha tentato il tutto e per tutto per farmi demordere dalla missione di sconfiggerla; ha fatto in modo che gli scarponi mi facessero male, ha ordinato alle nuvole di oscurare il sole proprio nei tratti ghiacciati, ha fatto sentire dolori inesistenti al ginocchio pur di riuscire nel suo intento di ritornarsene ad occupare quell’angolino buio nella mia anima, ma ce l’ho fatta!


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L’ho fatta uscire affrontandola con incerti slalom e liberatorie picchiate a uovo nelle parti più pianeggianti delle piste.

Ho visto la paura rimanere indietro, sempre più lontana da me fino a sparire dietro ad una nuvola di neve intrisa del mio coraggio e luccicante del mio orgoglio.

Se non affrontiamo le nostre paure è come se le stessimo nutrendo permettendo a preoccupazioni e insicurezze di definire la nostra vita.

Preferiamo rimanere al sicuro nella nostra confort zone per il timore di sembrare ridicoli, di fallire o di uscirne feriti (fisicamente e moralmente), ma non deve essere così; non possiamo passare la nostra esistenza ad evitare esperienze o situazioni che ci possono far star bene solo per il feroce dubbio di non essere in grado di gestirle.

Non c’è un metodo preciso per affrontare i nostri limiti, posso solo dire che bisogna accettarli e tentare di superarli trovandoci (anche volutamente) in quelle realtà che tanto ci spaventano, dobbiamo viverle con coraggio e fronteggiarle, solo così potremo sbarazzarcene.


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Non sono un esperto per dire questo, ma alcuni punti fondamentali del mio percorso per vincere le debolezze sono stati e saranno questi:

 

  • Studiare le paure (Una alla volta, singolarmente), identificare il problema, capire da cosa deriva e perché terrorizza tanto.
  • Cercare di trovarsi (anche andandola a cercare) nella situazione preoccupante per fronteggiarla, mettendosiin gioco; alle volte bisogna farsi violenza per vincere, ma come ci si sente dopo è una sensazione impagabile grazie alla consapevolezza della vittoria.
  • Ridere delle paure, scherzarci sopra, usare sempre l’ironia per esorcizzarle, in questo modo le minimizziamo e togliamo il potere che hanno nel condizionarci.
  • Bisogna avere sempre un piano B, ma da attuare solo in casi estremi; nel mio caso, era togliere gli sci e scendere con un bob rubato ad un bambino (anche qui avrei usato l’ironia).
  • Non pensare alla situazione del passato che ha scatenato la paura, convincersi che siamo più forti di lei e il passato è passato, non rimanere prigionieri di avvenimenti o persone che hanno minato la nostra autostima.
  • Se non ce la facciamo da soli, chiediamo aiuto, non c’è niente di meglio che vincere la paura grazie alla presenza e alla pazienza di qualcuno che sia ama.
  • Parlare della propria paura, raccontarla, condividere le nostre emozioni alleggerisce il tutto.

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Cappello: Louis Vuitton / Maschera: Copozz / Giacca: wed'ze / Pantaloni: Cisalfa Sport 8848

 

Location: Pila Snowland