JACKIE: IL DOLORE, LA DETERMINAZIONE E LO STILE DI JACQUELINE KENNEDY

Jackie Natalie Portman Recensione Film

Jackie è il film che racconta la storia di uno degli omicidi più famosi della storia americana, una pellicola in cui la persona (Jacqueline) e il personaggio (Jackie) vengono messi a nudo. Un film che descrive per la prima volta l’omicidio Kennedy vissuto secondo il personale punto di vista della moglie Jackie; il dolore della perdita, la determinazione nel mantenere vivo il ricordo del marito e l’allure impeccabile di una donna che ha saputo mostrare il proprio dolore senza ostentarlo, o quasi.

Da sempre la famiglia Kennedy occupa un posto d’onore nella storia americana e nell’immaginario collettivo mondiale, ma, la figura di Jacqueline Lee Bouvier Kennedy Onassis, per tutti Jackie, icona di stile, moda ed eleganza, è sempre stata avvolta da un velo delicatissimo di misteriosa riservatezza. 

Una donna all’apparenza fragile, posata, discreta, molto attenta alla perfezione dell’immagine pubblica e sempre impegnata a proteggere il suo privato dai media ma, anche una figura autorevole, tenace e combattiva, una personalità istrionica, come se avesse avuto due facce. Dell’anima di questa donna si è sempre saputo molto poco, il suo vissuto personale è stato sempre trascurato per dare spazio, tutt’oggi, alla rappresentazione della sua figura come ispirante nel mondo della moda. 

Il lungometraggio di Pablo Larraìn, ruota attorno ai giorni successivi all’ omicidio, ma con attenzione particolare alla figura di Jackie, una raffigurazione di una donna, first lady, moglie e madre, interpretata dall’ incantevole Natalie Portman (già vincitrice dell’oscar per il film “Il cigno nero”). 

Tutto comincia con una lunga intervista in cui l’ex signora Kennedy vuole, con grande risolutezza, raccontare la sua verità ripercorrendo con il pensiero gli avvenimenti successi prima della tragedia.  

Il film Jackie regala un’immagine diversa e più reale di una delle donne più sofisticate, glamour e signorili della storia degli Stati Uniti; non più una donna attenta solo alle apparenze e all’etichetta, ma uno spirito determinato e grintoso che affronta il dolore con grande dignità e determinazione.


Jackie Natalie Portman

Un ritratto in cui si concretizza il preoccupante pensiero, oltre a quello di essere diventata prematuramente vedova, il più ossessivo, e cioè la paura che il ricordo del marito verrà ad affievolirsi in poco tempo e, conseguentemente (forse la preoccupazione più importante) anche il suo.

Nel ripercorrere gli avvenimenti di quel giorno, Jackie racconta di come si insediò il nuovo presidente degli Stati Uniti. Della serie “morto un presidente se ne fa un altro”, con grande fretta, Lyndon Johnson nell’aereo presidenziale Air Force One, con al suo fianco la moglie e Jacqueline Bouvier, ancora vestita del tailleur rosa di Chanel imbrattato di sangue, fece il suo giuramento diventando il nuovo presidente. 

L’ex first lady non fu disposta a lasciare che il ricordo, l’eredità politica e i valori umani del marito venissero dimenticati e distrutti velocemente. Dal quel maledetto giorno in poi, ogni azione, pensiero e atto di Jackie è stato consacrato con determinazione alla nobile volontà di mantenere viva la memoria di John Fitzgerald Kennedy; un’ agguerrita risolutezza, votata a voler lasciare una traccia che restasse sempre vivida nel cuore degli americani come un punto di riferimento per tutte le persone che hanno creduto in lui e nelle sue virtù.

Jackie ha dovuto contrapporsi a diversi ostacoli, un’anima addolorata dal lutto, un cuore spezzato, la responsabilità e la protezione verso i figli, il peso di un eredità di immagine da mantenere davanti ad un paese come gli stati Uniti e allo stesso tempo, conservare un aplomb esemplare.


Jackie Natalie Portman

Inconsciamente, lottando strenuamente per mantenere vivo il ricordo (anche) del marito, Jackie diventa un’ icona per il popolo americano grazie alla strenua volontà di organizzare un funerale che venisse ricordato (e ricordata lei stessa) dal popolo americano.

Un’ icona sotto molti aspetti, di stile in primo luogo, il suo portamento, la sua innata eleganza e savoire faire, il buon gusto e la sua sensibilità artistica, le permisero di occuparsi personalmente all’allestimento degli interni della Casa Bianca trasformandola in una Maison di charme e glamour, nonché per il suo coinvolgimento in eventi sociali e culturali, grazie al grande interesse per l’arte, la musica e la cultura, ha rivoluzionato i classici cliché di etichetta dei ricevimenti ufficiali.

Con il suo film Pablo Larraìn è riuscito nell’arduo compito di umanizzare una personalità complessa accorciando le distanze tra l’icona glamour e il fragile essere umano nascosto dietro di essa.

Una ricostruzione storica riuscitissima, merito anche dell’ indiscutibile attenzione data ad ogni singolo dettaglio; gli abiti, i personaggi, le movenze e il modo di parlare della Portman; l’uso della luce e del colore in alcune scene della fotografia che risulta “sgranata e fuori fuoco” nel tipico mood degli anni ’60 sono le caratteristiche che denotano l'unicità e la bravura del regista cileno.

Natalie Portman ha avuto una grande meticolosità nell’interpretare una figura così importante e allo stesso tempo impenetrabile, come quella di Jacqueline Lee Bouvier Kennedy della quale è riuscita, immagino con no poca fatica, a fare emergere ogni piccola sfaccettatura.


Jackie Natalie Portman