ELEGANZA A TAVOLA: CENNI DI GALATEO

Sapersi comportare in modo elegante ed educato a tavola è fondamentale per farci sentire a nostr agio e far percepire ai propri commensali che sappiamo comportarci in ogni situazione e contesto, perche' lo stile, si vede dalle piccole cose.

Spesso alle cene vedo persone di un certo spessore economico, ma evidentemente carenti dei principi base dell'educazione e del svanire faire, impugnare la forchetta come fosse una zappa, non sapere destreggiarsi tra una portata e l'altra, risucchiare letteralmente dal cucchiaio (usato in maniera oscena) il consommé della situazione, appoggiare entrambi i gomiti piegati modello danza Maori sul tavolo, avvicinarsi al buffet con una sorta di competizione per accaparrarsi i pezzi migliori, ovviamente, riempiendo il piatto fino a farlo trasbordare o a fine pasto (la cosa che detesto di più) elargire ai commensali evoluzioni stilistiche di cinguettii vari nell' inutile tentativo di eliminare pezzi di cibo dai denti.

Ecco alcune regole base per superare ogni situazione con classe ed eleganza.


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Bandito il “buon appetito”

In passato il momento del pasto era considerato un momento di aggregazione e conversazione e non un mero momento per nutrirsi. Secondo il galateo è buona norma iniziare a consumare il pranzo o la cena accennando un sorriso e così invitando i commensali ad iniziare.  Ai giorni d’oggi dire “buon appetito” è una consuetudine ormai utilizzata come un educato augurio (bandito dal galateo) che viene utilizzato e tradotto anche in lingua francese con “bon apetit” o in inglese con “enjoy”.

Per evitare di incappare, soprattutto in un pranzo formale, in spiacevoli luoghi comuni possiamo augurare un cordiale “buon pranzo”.

Prendere posto

I padroni di casa siedono a capotavola e uno di fronte all’altra, alla destra si fa accomodare l’ospite più importante non dimenticando di alternare uomo-donna tra tutti i commensali. Al momento di sederci facciamolo solo quando le signore si siano accomodate e non prima di avere scostato la sedia in modo da farle sedere più agevolmente. Sedendoci, assumiamo una posizione comoda ma corretta, con la schiena dritta ed ad una giusta distanza dal tavolo. Tra una portata e l’altra le mani vanno tenute sul tavolo con i gomiti accostati al corpo e mai appoggiati sulla tavola o tenendo una mano in grembo; se si usa la mano destra per mangiare la sinistra rimane appoggiata sul tavolo in modo parallelo al piatto facendo attenzione di appoggiare solo l’avambraccio o il polso. (la mia mamma ha sempre tenuto molto a questa usanza e se non veniva rispettata girava l’anello con pietra verso il palmo della mano e partiva un manrovescio). Ah bei tempi quando si vedevano le mamme dare dei sonori ceffoni ai figli nell'inutile tentativo di crescerli con una parvenza di educazione.

Servire in tavola

I piatti da portata si porgono da sinistra, cominciando dalla persona con maggiore importanza. Il vino e l’acqua si servono da destra ricordando che con il cambio del vino si deve cambiare anche il bicchiere. I piatti si cambiano ad ogni portata, ma solo quando tutti i commensali avranno finito, il piatto va tolto da destra lasciando sul tavolo l’eventuale sottopiatto. Prima del dessert bisogna togliere dalla tavola il pane rimasto e i piattini su cui è appoggiato, anche i bicchieri del vino che non servono più andranno ritirati, invece i bicchieri dell’acqua andranno lasciati.

Cominciare a mangiare

Non cominciare a mangiare prima che la padrona di casa non si sia seduta a tavola, o al ristorante e che tutti i commensali siano stati serviti. Il pane potrà essere preso solo dopo che sarà servito da bere, si prenderà il pane dal portapane se ne spezza (con le mani, non addentandolo) un boccone (mai tagliare il pane col coltello) e si ripone il pezzo rimanente nel piattino del pane solitamente sulla nostra sinistra (mai riporre il pezzo rimanente nel portapane). Non esibirsi in evoluzioni acrobatiche per tentare di raggiungere l’acqua, semplicemente chiediamo al commensale più vicino di passarcela. Non si porge mai qualcosa ad un altro commensale passando davanti a qualcuno, se non c’e la possibilità di passare alle spalle, quantomeno scusatevi. Non serviamoci dal piatto di portata con la propria forchetta, se non si desidera quella determinata portata passiamo il piatto al proprio vicino oppure un semplice “no grazie” al cameriere che ci sta servendo. Non si deve rifiutare il cibo offerto in piatti singoli: al limite dopo averne assaggiato un boccone si può lasciare il resto. Non scansiamo il piatto utilizzato nell’ attesa che venga ritirato dalla tavola. Nel caso di minestre o consommé è consentito inclinare leggermente il piatto verso il centro della tavola e non verso di noi per raccogliere il cibo rimasto con il cucchiaio, altro dettaglio che farà percepire ai vostri commensali la vostra classe sarà quello di assaporare il consommé portando il cucchiaio in modo  che la punta sia rivolta verso la bocca e non portarlo alle labbra in modo orizzontale; finito l’uso del cucchiaio, andrà posizionato sul piatto e non dentro la tazza o al piatto fondo (stessa regola vale quando si beve un caffè). Non serviamoci mai dello stuzzicadenti, non utilizziamo il sale o pepe con le dita o con la punta del coltello se non dovessero essere contenuti nell’apposita saliera o pepiera, ma piuttosto, chiediamo un cucchiaino. Il coltello non va mai portato alla bocca (anche per una questione di sicurezza) ad eccezione di quello da pesce che può essere utilizzato come piccolo cucchiaio.


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Vino e Acqua

Se vengono offerti non sollevare mai il bicchiere verso la bottiglia pensando di fare una cortesia a chi sta versando. Non allungare il vino con l’acqua a limite bevete a piccoli sorsi se trovate che il grado alcolico sia troppo alto. Da evitare la cafonata, del “Cin-Cin”al momento del brindisi, il tintinnio di bicchieri evitiamolo, il bicchiere si alzerà semplicemente verso l’alto con un sorriso. Se siete astemi (non è decisamente il mio caso) non astenetevi nel caso di un brindisi ma appoggiate appena le labbra.

Il tovagliolo

Deve essere sempre appoggiato sulle gambe senza essere steso, da evitare nel modo più assoluto il tovagliolo infilato dentro la camicia: l’unico tovagliolo concesso a questo utilizzo è quello per mangiare i crostacei. Quando ci alza da tavola il tovagliolo va appoggiato sulla sinistra del piatto, senza ripiegarlo.

A fine pasto

Appena finito di mangiare è il padrone o la padrona di casa che si alza per prima, mai precederla. Se si vuole far sapere quanto il pranzo sia stato di nostro gradimento evitiamo di farlo a tavola, ci sarà il tempo di dirlo dopo che ci saremo alzati.


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LA MISE EN PLACE

Quando si apparecchia o si serve a tavola si presenta il fatidico dubbio….cosa va a destra e cosa a sinistra? Anche nell’ arte della “mise en place” la moda è cambiata un tempo la tavola doveva essere molto sontuosa e caotica ora viene apprezzata di più una tavola apparecchiata con cura ma minimale e ordinata, soluzione che a seconda dei gusti personali può essere arricchita con semplici dettagli.


Tavola apparecchiata

 

I bicchieri

Sono disposti in alto a destra rispetto al piatto solitamente sono due  (ma possono essere anchequattro per le diverse tipologie di vino servite durante il pasto) quello per l’acqua è più grande e talvolta può avere una forma diversa. Controllare sempre che i bicchieri delle persone che vi siedono accanto siano sempre riempiti a metà se così non fosse è molto gradevole come gesto, rabboccare il bicchiere; inoltre è buona norma pulirsi la bocca con il tovagliolo prima di bere, infatti vedere aloni o segni di labbra rosse su di essi sarebbe una cosa non piacevole.


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Il tovagliolo

Si può collocare al centro del piatto, se la nostra tavolata è rotonda e gli spazi ridotti, o a sinistra della forchetta piegato in due a formare un rettangolo o un triangolo non con fantasiose arricciature o a formare piccole sculture decisamente kitsch.

I piatti


Si parte con il sottopiatto che può essere in argento o un materiale diverso dalle stoviglie (non obbligatorio), segue il piatto piano ed il piattino, sostituibile con la tazza per consommé o la fondina per minestre. Il piattino per il pane va messo in alto a sinistra.

La posateria

Esistono oltre 15 tipi di forchette diverse, e lo stesso si potrebbe dire per i bicchieri e le stoviglie, ma, nella mise en place deve regnare l’eleganza, la praticità e la fantasia. Il numero di pezzi che vengono posizionati in tavola dipende naturalmente dal menu, quindi avremo per ciascuna portata le rispettive posate, che potranno essere già posizionate sulla tavola in anticipo per l'intero menù oppure, un’altra soluzione, potrà essere quella di portare una posata ogni cambio portata; infatti se ci trovassimo ad affrontare un pranzo con 8 portate, 8 forchette sarebbero eccessive e di difficile gestione a livello di comodità.

L’uso delle posate segue una regola ben precisa: si inizia con la posata più esterna rispetto al piatto.


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Durante le pause del pasto (ad esempio per bere)  le posate non andranno mai riposte sul piatto con i manici che toccano il tavolo ma, posizionate ad ore otto e venti con i rebbi che toccano il piatto. Alla fine del pasto la posizione corretta è alle ore sei e trenta ma in questo caso la forchetta sarà posizionata con i rebbi verso l’ alto e il coltello con la lama verso la forchetta.

Scusate se sono stato prolisso, ma sono stato cresciuto come un piccolo soldatino sull'aspetto educazione a tavola.