AVERE UN BLOG E VEDERLO CRESCERE

Avere un blog è come avere un figlio (non sono ancora papà e quindi non voglio permettermi di fare questo paragone ma, genitori in lettura, non vogliatemene), dargli vita, vederlo crescere, scoprire ogni giorno che impara da te e viceversa, accorgerti che cambia ed evolve a seconda delle esperienze, degli incontri e delle emozioni che provi tu.

Quando ho deciso di creare il mio Blog, stavo attraversando un periodo particolarmente delicato della mia vita, uno di quei momenti in cui dopo anni passati a vedere il mondo in modo filtrato, decidi di spalancare gli occhi che fino a prima erano rimasti socchiusi per la paura di vedere, di guardare, di capire e di provare cose che ti avrebbero dato un certo senso di angoscia, quegli aspetti della vita che ti fanno uscire dalla comfort zone in cui hai sempre vissuto.

Fino a poco tempo fa, mi sono sempre rifiutato di avere social networks e di farne uso, il motivo era semplice, ho sempre tenuto in maniera spasmodica alla mia privacy, non sono mai stato il tipo di farmi i cavoli altrui, ho ininterrottamente protetto le mie amicizie e la mia realtà. Probabilmente era tutto dettato dall’insicurezza che in ogni momento della mia vita mi ha precluso molte cose, forse non ero pronto a fare conoscere al mondo il vero Stefano o semplicemente non ho mai sentito la necessità di condividere con il mondo chi sono veramente, le mie emozioni, i miei pensieri ed opinioni.

Ricordo benissimo il primo giorno in cui il mio blog è stato messo online, non sapevo cosa aspettarmi, non sapevo chi avrebbe letto le prime stupidate che scrivevo, l’ansia mi attanagliava ogni volta che controllavo le metriche delle visite giornaliere. Come mia consuetudine facevo dei pronostici sul positivo e il negativo che ne sarebbe derivato da una mia fotografia o da una frase che avevo scritto.

Ora guardo a quel periodo con tenerezza e un sorriso amorevole; ero partito con l’ idea di avere un blog di moda, ho studiato moltissimo gli altri blog di settore ma li trovavo tutti freddi, impersonali e senza anima. In tutti quelli che ho visitato e letto, non provavo un emozione, non interiorizzavo niente, non avevo un minimo di trasporto emotivo. Tutti i vari blog di moda che trovavo erano asettici, foto meravigliose, outfit divini e in alcuni casi osceni ma, non un minimo di interiorità, di trasporto nello scrivere e nel descrivere; tutti mi sembravano tremendamente algidi.

Allora mi sono detto : “Ma perché devo fare anche io quello che fanno altre migliaia di persone?” Volevo che il mio blog rispecchiasse ciò che sono realmente e cioè un uomo che adora il bello, con un senso estetico fortissimo, con la testa piena di sogni, il cuore colmo di emozioni e una sensibilità che negli anni mi ha ucciso più volte, ma allo stesso tempo, mi ha fatto rinascere più forte di prima.

Perché dovevo limitarmi a scrivere di moda? La vita non è fatta solo di quello, la moda è ovunque basta sapere guardare, ci sono mille altre cose di cui parlare e centinaia di emozioni da trasmettere. Con il mio blog volevo che le persone si riconoscessero nelle tematiche che tratto; che sia scrivere di moda, di design, di arte o di musica, volevo creare una fusione tra il mondo materiale e quello immateriale, una mescolanza di cose "fisiche" con i sentimenti e le emozioni. Ho voluto creare un blog attraverso il quale fare trasparire la mia unicità. Questo è stato un passaggio graduale ma che con il tempo si sta sempre più rafforzando nel modo di crescere il mio piccolo “bimbo”.

Avere un blog mi ha permesso di esternare emozioni che pensavo di avere congelato dentro di me, mi ha dato l'opportunità di conoscere persone eccezionali, persone che mi hanno aiutato, che mi hanno insegnato molto e alle quali credo e spero di avere trasmesso e insegnato qualcosa anche io. Persone che ho voluto conoscere personalmente, guardandole negli occhi e ascoltando la loro voce. Persone reali e genuine che, come me, hanno dei sogni e molto da comunicare.